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Esiste una ricetta (light) per un “affidatario perfetto”?

La leggenda narra che per far funzionare un affido bastano pochi ingredienti:

 

Poesia, buoni propositi, tenerezza e tanto amore!

 

La realtà poi ci riporta con i piedi per terra.

Ogni affido è “un piccolo mondo”, delicato e complesso, che richiede cura, attenzione, preparazione... e tanta pazienza e preparazione!

Un mondo in divenire, mai uguale a se stesso.

Tanti gli attori in scena: il bambino, la famiglia biologica, la famiglia affidataria, Tribunale per i Minorenni, i servizi sociali, il tutore ( e qualcuno di sicuro me lo scordo), ogni attore ha una ricetta infallibile, ogni attore è protagonista della storia, ogni attore è parte della storia.

 

Dunque tabelle e schemi sono indispensabili punti di riferimento ma occorre sempre interpretare tutto con serenità e, soprattutto, con poca rigidità!

 

Ma come si può, allora, diventare “un affidatario perfetto”?

Quali sono gli ingredienti per garantire “la riuscita” dell’ affido da tutti i punti di vista?

La ricerca di “ricette ideali” è piuttosto gettonata, peccato che un mix di ingredienti non produca quasi mai un risultato assolutamente identico.

E in fatto di bimbi, perfezione e felicità, le variabili sono innumerevoli.

 

I bambini pestano le cacche (e anche gli affidatari).

DIECI INGREDIENTI (light) PER DIVENTARE UN AFFIDATARIO PERFETTO O NON TANTO IMPERFETTO.

 

DIFFIDARE DEI DECALOGHI.

Il Dieci , capisco, è un numero affascinante: è il totale dei primi quattro numeri e perciò contiene la globalità dei principi universali, è pure il “format” usato per i dieci comandamenti ma: i miei figli sono tre, il percorso di affido dura meno di 10  mesi, i figli che ho accolto sono sei, le fondatrici della rete delle MammeMatte sono quattro, i bambini andati a casa tramite i nostri appelli 185 le famiglie accoglienti molte di più.

Diffida dunque dei decaloghi, compreso questo.

 

DIFFIDARE DEGLI ESPERTI (da tastiera).

Troppi esperti, di più dei presunti affidatari inesperti.

Troppi per essere dei veri giusti. Diffidate dunque.

Di me compresa (che non sono un’esperta).

 

FATTI LE TUE IDEE (Pur rischiando che siano sbagliate).

Farsi delle idee proprie in un affido, esprimere le proprie opinioni non è sbagliato. Rispetta sempre le idee dei “titolari” del progetto (ovviamente) ma il bambino lo hai tu a casa, hai una visuale privilegiata. E’ più utile un affidatario che ha le sue idee, alcune sbagliate, ma correggibili, che un affidatario che non ha idee e fa ciò che fan tutti perché “altrimenti me lo levano”.

 

CAMBIA IDEA.

Puoi avere idee sbagliate e puoi tornare indietro.

Non sei infallibile.

Ascolta, pensa e rifletti. E se è il caso torna indietro. Nessuno “ti leverà il figliolo”, nessuno giudicherà il tuo errore.

 

NON CERCARE DI SOSTITUIRTI .

Non sei un servizio sociale.

Non sei un giudice.

Non sei il tutore.

Pretendi che ognuno faccia il proprio pezzettino.

Non sostituirti semmai(inizialmente) ROMPI.

 

BEVI LIBRI, E  MANGIA STORIE.

Le storie fanno venire bei muscoli all’anima (ho letto in un altro decalogo).

Non sei solo. Leggi le storie degli altri, informati.

Se sai ascoltare le storie degli altri ti sembrerà tutto meno faticoso e meno strano.

Se sai raccontarti le cose che ti accadono te le scrolli di dosso il tanto che basta per poter “rifiatare”, quel tanto che basta per tentare di governare gli eventi ed andare avanti.

 

SE "TE LO PORTANO VIA"...

Vuol dire che sei stato un perfetto affidatario.

Vuol dire che l’affido è servito al bambino, che era quello che serviva a lui.

Non a te.

Non ai genitori biologici.

Non al servizio.

Non al giudice.

A LUI.

Approfitta dell’occasione: pubblicizza l’affido.

 

.E SE INVECE RIMANE?

Come sopra.

Approfitta dell'occasione: pubblicizza l'affido.

 

CERCA COMPAGNI DI VIAGGIO.

Cerca di avere intorno persone che la pensano come te e che non ti dicano “hai voluto la bicicletta? Ora pedala.” Creati una rete di protezione prima….perchè se la vuoi quando stai cadendo, non fai in tempo a costruirla.

 

ESERCITA L’ ACCOGLIENZA DEL VISSUTO.

Questo è il punto più difficile, che predico ma non so praticare, : accettare il vissuto del proprio figlio in affido.

Accogli la sua storia, le le sue origini, il suo eventuale dolore. Rabbrividisci di nascosto (se è il caso).

Anche se sembra inaccettabile.

 

UNDICESIMO PUNTO PER DIVENTARE AFFIDATARI NON TANTO IMPERFETTI.

Non cercare di essere ad ogni costo genitori (affidatari)perfetti.

 

 

Il nostro decalogo di undici punti è dunque finito.

... e Se farai qualche scemenza, pazienza, il tuo figlio (in affido) ci passerà sopra.

EMILIA RUSSO - MammaMatta

 

 

 

 


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