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Oltre la diagnosi c'è mio figlio

La lettura della relazione medica avvenne con numerosi occhi posati su di noi che, nel frattempo, ascoltavamo quasi senza respirare, per paura di far rumore. L' attenzione fu catturata da diversi termini della parvenza terribili, soprattutto se sommati l ' uno all' altro.
Prematuro, depressione cardiorespiratoria, sanguinamento cerebrale. Ci tenevano per mano, dandoci forza, dandoci amore, davanti a una relazione che sapeva solo di sentenza. Poi,la neuropsichiatra, chiudendo il fascicolo, disse -Ok questo è ciò che dicono le carte. Ma non fatevi intimorire troppo. È tutto da costruire...
Noi, la paura, l'avevamo lasciata un po' a casa, eravamo pronti e avevamo deciso: quel bambino sarebbe stato nostro figlio. Quando siamo andati a conoscerlo era proprio un "cencio"...camminata difficoltosa pur sorretto da un adulto. Sciollorrea. Sguardo perso nel vuoto. Tic nervosi. Ora sorrido e mi compiaccio. A distanza di un anno, va sul pony quasi totalmente in autonomia. Si perché abbiamo scelto anche la pet-terapy per aiutarlo nelle autonomie. I tic nervosi sono completamente spariti così come il deficit di attenzione. Ora corriamo e facciamo i saltelli. La strada è ancora lunga, impegnativa e tortuosa...ma ce la stiamo mettendo tutta. Come ci ha detto un nostro caro amico pediatra..."Questi bambini nascono combattenti e con le giuste cure e l'amore di una famiglia possono solo fiorire".
A mio figlio e a tutti i bambini che hanno diritto ad una seconda possibilità...e a una terza...una quarta..

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