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Consapevolezza e coraggio

Le #mammematte raccontano, con un sorriso forte.
E per me questa mamma è troppo giovane, bella, simpatica e MAGRA. Sono piena di preconcetti 😂😊😁

Ma quanto siamo felici?
#testimonianze

Quando le storie vanno come devono andare bisogna farlo sapere, bisogna dare fiducia e speranza.

Siamo sempre stati molto combattivi dal primo percorso adottivo.
Il nostro era un progetto di vita ben definito già da quando eravamo fidanzati. Personalmente ho passato anni a documentarmi, a leggere e ad ascoltare esperienze di chi l adozione l'aveva vissuta molto prima di noi. Sono convinta che tutta questa preparazione sia stata fondamentale per il nostro personale percorso. La preparazione dei documenti, le visite mediche, i colloqui con i servizi sociali sono stati affrontati con consapevolezza e determinazione. Eravamo informati sulle modalità, sulle tempistiche, sui possibili ritardi; ho passato ore al telefono in attesa di risposte concrete, non ho mai accettato passivamente chi dall' altre parte della cornetta mi diceva :"Non so...forse...deve avere pazienza, non c'è l impiegata, l assistente sociale è in ferie...".
Sono stata un martello pneumatico gentile e cortese, ma non ho mollato mai la presa. La nostra prima figlia è arrivata a due mesi esatti dalla conclusione dal colloquio conoscitivo col giudice onorario. Siamo stati baciati dal Signore.
Altra spiegazione non so darmi.
Uno scricciolo di un mese, sano, bellissimo e adorabile. Sono passati quattro anni e poi una volta pronti abbiamo ripresentato la disponibilità ad una seconda adozione. Il secondo percorso è stato più snello.Concentrato principalmente sul desiderio del primogenito di accogliere un fratello o una sorella. I tempi erano maturi per tutti, eravamo pronti, consapevoli e gioiosi. Alla domanda fatidica - Siete disposti e valutare situazioni di handicap?- Abbiamo risposto si, nella misura in cui ci sentivamo di poterlo affrontare e gestire. E questo è un ragionamento moolto personale e soggettivo, ciò che può essere grave per me,al contrario può essere affrontabile per un altro. Abbiamo esteso la disponibilità a diversi tribunali nazionali, alcuni ci hanno convocato.
Altri no.
Ricordo con particolare sofferenza un colloquio con un giudice onorario molto sbrigativo ( abbiamo preso aerei e treni per poter arrivare in quella regione) che in 20 minuti ci liquido' dicendoci che avevano mille coppie in attesa solo nel loro territorio e che quindi non ci sarebbe mai stata la possibilità di andare e cercare proprio noi.Le dissi se poteva scrivere che eravamo disposti ad accogliere bambini special needs ...Non lo fece.
Aveva fretta di concludere.
Poi, un giorno, nelle mie ricerche su Internet ho trovato Le mamme matte. Alessia mi ha ascoltata. Ha risposto alle mie domande.E così Emilia.Sono certa che abbiano avuto fiducia in me. Forse ancora prima di saperlo io ero già chiaramente Matta per loro. Abbiamo aspettato la loro segnalazione con sentimenti contrastanti. Paura, desiderio, trepidazione, scetticismo...poi, un bel giorno arriva nella nostra vita: lui. Senza un nome ( per la tutela della privacy) ma con una serie di disturbi, problemi, test genetici, ricoveri, interventi...ma dietro a tutta quella serie infinita di sentenze c'era un bambino, senza famiglia, uno scricciolo che in più di un occasione,si era trovato inconsapevolmente su un tavolo di tribunale. Quello stesso tribunale che ha cercato invano di trovargli una famiglia...definendolo, ali ennesimo - No,non ce la sentiamo- un INCOLLOCABILE.
Ci fece strano sapere che nessuna coppia volle perlomeno vederlo.Quel giorno, noi in quello stesso tribunale abbiamo ascoltato la lettura della relazione, abbiamo firmato e siamo andati a conoscere nostro figlio. Ci hanno visto talmente consapevoli che dopo due settimane lui era già a casa con noi.Tutti i protagonisti di questa storia hanno lavorato in sinergia.Le mamme matte, i giudici, gli assistenti sociali, la Casa Famiglia...la nostra grande famiglia.Un grazie speciale a tutti quelli che hanno reso possibile tutto ciò. L'UNIONE FA LA FORZA.Sopratutto quando il fine ultimo è all' unisono il bene del bambino e della sua famiglia.

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