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Campagna di sensibilizzazione M'aMa sull'affido degli adolescenti #nonvihochiestodichiamarmimamma


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 Negli anni, l'Associazione M'aMa-Dalla Parte dei Bambini ha constatato maggiori difficoltà nel collocare in famiglia un preadolescente rispetto a un bambino più piccolo con gravi disabilità. Per affrontare questa complessità, abbiamo deciso di lanciare una campagna itinerante, portando ovunque il libro "Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma" e le toccanti testimonianze dei nostri adolescenti, che con determinazione raccontano le proprie storie.

 

 "Non vi ho Chiesto di Chiamarmi Mamma"

cronaca di un affido sine die

 

 E’ un romanzo ironico e autentico su una famiglia in affido sine die scritto da chi l’affido l’ha vissuto in prima persona, scelto per lavoro, e voluto nella vita privata. All’interno un Vademecum su Come diventare genitori affidatari, una guida pratica per chi vuole iniziare il percorso e conoscere la realtà dell’affido.

La storia racconta l’irruzione di due sorelle preadolescenti all’interno di una famiglia serena e affiatata, formata da mamma, papà e un’unica figlia, anche lei preadolescente.

La voce narrante è quella di una donna, che, dopo essersi occupata per anni, attraverso un’associazione, di trovare una famiglia a tutti quei bambini che i servizi sociali definiscono “incollocabili” perché troppo grandi di età, o malati o difficili, decide di fare il grande passo intraprendendo il tortuoso ed emozionante cammino dell’affido familiare. Ma il passaggio dalla teoria alla pratica è tutt’altro che facile e la donna, in un turbinio di emozioni quotidiane, dovrà riscoprirsi come mamma in più in una scelta di un affido per sempre. 

Più che una storia biografica, Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma, è la storia di tante storie incontrate negli anni dall’autrice come mediatrice familiare, con la voglia di portare sotto i riflettori l’affido e in particolare la possibilità di accogliere un adolescente, l’età meno desiderata.

“Secondo i dati raccolti nel 2022 dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza sono 23mila i minori in comunità (tra i 14 e i 17 anni) relativi al triennio 2018-2020. Troppi. Gli adolescenti hanno diritto di vivere in famiglia: io a 14 anni me le sono dovute andare a cercare da sola le famiglie che mi aprissero le porte, questi ragazzini invece paradossalmente sono già sotto la tutela dello Stato e dovrebbero avere già una lista di attesa ad aspettarli, ma così non è. Qualcosa non funziona.”

Questa la motivazione all’origine della nascita del romanzo ironico, divertente ma anche utile non solo per chi già conosce l’affido e lo sta vivendo, ma anche per chi ha desiderio di cominciare a orientarsi in questo mondo e prendere le prime informazioni utili.

La parte finale del libro, infatti, è costituita da un Vademecum firmato da Emilia Russo, presidente della associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini, su Come diventare genitori affidatari, un utilissimo prontuario per i neofiti alla disperata ricerca di informazioni sul percorso da fare. Finalmente una guida pratica (e autentica) su tutto quello che c’è da sapere sull’affido…e non è mai stato detto:) Un Vademecum ricco di suggerimenti chiari e indicazioni operative che faciliteranno il percorso formativo a chi vorrà intraprenderlo, e susciteranno riflessioni in chi l’ha già intrapreso.

 

Con l’uscita di Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma M’aMa ha lanciato la campagna omonima, itinerante e nazionale, di sensibilizzazione all’affido degli adolescenti fuori famiglia.

#nonvihochiestodichiamarmimamma non è più solo un libro, ma uno strumento di divulgazione nelle scuole, nelle comunità educative, nei municipi e in tutte le realtà territoriali che si aprono alla diffusione della cultura dell’accoglienza dei bambini più grandicelli.

Dal 27 ottobre 2023 (data dell’uscita del libro in tutte le librerie)  le MammeMatte hanno iniziato a girare tutta Italia affiancate da adolescenti e neomaggiorenni coraggiosi che si sono resi testimoni e portatori della loro storia di affido raccontandola a istituzioni, famiglie, coetanei. Perchè nella campagna #nonvihochiestodichiamarmimamma i veri protagonisti rimangono sempre loro: i ragazzi.

Qualsiasi scuola, centro affidi, realtà associativa…che volesse mettersi in contatto con l’associazione M’aMa per aderire al progetto, può farlo inviando una email a percorsimama@gmail.com

 

E non è finita qui.

Tre di questi coraggiosissimi ragazzi, sotto lo pseudonimo di LagnaContinua, Babbia e Nevro (come i protagonisti del libro), si sono offerti di rispondere via email a dubbi, paure, sconforto…di genitori biologici, affidatari, adottivi o aspiranti tali. 

Sono tre ragazzi che si mettono in gioco regalandovi il loro punto di vista, quello di ragazzi arrivati in casa dopo anni di istituzionalizzazione, con una famiglia di origine impressa nel cuore, e tanta paura/voglia/coraggio di entrare in una famiglia di perfetti sconosciuti. Scrivetegli!

 

Scrivi a percorsimama@gmail.com 

per saperne di piu....

 

Autrice: Karin Falconi, mediatrice familiare e professional counselor, è specialista nel sostegno alla genitorialità affidataria e adottiva. Vicepresidente dell’associazione M’aMa, è responsabile del progetto AFFIDIamoci, che diffonde e sostiene la cultura dell’accoglienza da parte dei single e delle coppie omosessuali.

 

L’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini, più nota come La Rete delle MammeMatte opera sull’intero territorio nazionale per la tutela dei diritti dei minori (soprattutto con bisogni speciali) attraverso l’Affido e l’Adozione. Dal 2017 ad oggi ha collocato in famiglia circa 190 minori con bisogni speciali.

 


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