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Per fortuna posso decidere per te.

E se fosse stato affido sine die?
E se fosse stato affido sine die?

Ogni volta che rientriamo dall'ospedale dopo un tuo intervento, rifletto su quanto, nel dolore, nella preoccupazione e nella fatica di vedere un figlio in sala operatoria, tutto sia reso più semplice dal fatto che sei mio figlio anche sulla carta.

 

È un pensiero che mi accompagna sempre: se fossi rimasto confinato nel limbo dell’affido, non avrei avuto il potere di decidere per te in situazioni così cruciali. Non avrei potuto firmare per consentire la tua anestesia, né avrei avuto la possibilità di scegliere di trasferirti in un ospedale in un'altra regione, quando in quello precedente gli errori commessi ti stavano mettendo in pericolo.

Pensare a questa possibilità, anche solo per un istante, è assurdo e straziante.

Io, che sono tua mamma in ogni gesto e in ogni battito del cuore, che ti accudisco e ti amo ogni giorno, sarei stata relegata al ruolo di semplice spettatrice, impotente di fronte alle decisioni che riguardano la tua vita. È stato solo grazie a un giudice che ha avuto la sensibilità e il coraggio di prendere a cuore la tua situazione e decretare la tua adozione che oggi posso essere pienamente al tuo fianco.

Non tutti i bambini hanno questa fortuna. Ce ne sono tanti, troppi, con gravi problemi sanitari, intrappolati in un sistema che li lascia sospesi in un vortice di tutori, genitori affidatari, assistenti sociali e progetti. E così restano in un’attesa , un’attesa di qualcosa che nessuno sa spiegare. Ma cosa aspettano davvero?

Per questi bambini, che affrontano ogni giorno sfide immense, è imperativo che ci sia un’attenzione maggiore. Non possiamo permetterci di aggiungere ulteriore precarietà alle loro vite già fragili. Non possiamo prevedere per loro un collocamento temporaneo in affido che priva chi li accoglie della possibilità di agire pienamente come genitori. Le famiglie affidatarie, che già lottano contro il tempo per garantire visite mediche, terapie e persino un’istruzione adeguata, non possono essere ulteriormente ostacolate dall’impossibilità di prendere decisioni fondamentali per il benessere del bambino. Questo sistema, così com’è, rischia di diventare intollerabile e di scoraggiare chi, con amore e dedizione, sarebbe pronto ad accogliere un bambino con esigenze speciali.

Io stessa, che ho accolto figli in affido, non riuscirei a gestire un bimbo con problemi sanitari senza essere riconosciuta come sua mamma in ogni senso. Come possiamo chiedere alle famiglie di fare la differenza nella vita di questi bambini se poi non garantiamo loro nemmeno il diritto di agire in nome e per conto di chi stanno crescendo?

Ci battiamo affinché ogni bambino abbia il conforto di una mamma, anche solo per il tempo limitato che gli resta, e poi non permettiamo a quella mamma di avere il diritto di seppellirlo se non è riconosciuta come tale. Questo non è solo un paradosso, ma una ferita insopportabile.

Le famiglie formate e pronte ad accogliere rappresentano una risorsa preziosa. Siamo noi a fare la differenza nella vita di questi bambini, ma per farlo dobbiamo essere messi nelle condizioni di agire, amare e decidere per loro come farebbe qualsiasi genitore. Solo così possiamo davvero restituire a questi figli una vita degna di essere vissuta.

M. una #MammaMatta doc

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Commenti: 2
  • #1

    Elena (mercoledì, 22 gennaio 2025 01:13)

    Ha ragione questa mamma , dice bene " sospesi in un vortice ". Non ho esperienza come mamma affidataria , ma mi sono riconosciuta nel senso di quello che dice pensando a quante volte ho avuto questa sensazione per motivi diversi , ma sempre perché nessuno decide e i più deboli , i bambini in questo caso, ma non solo , restano sospesi o fatti girare senza fermarli

  • #2

    Claudia (mercoledì, 22 gennaio 2025 07:01)

    Io ho vissuto in parte questa impotenza burocratica , quella che oggi è mia figlia ha rischiato di non poter fare un intervento x lei importante perché ancora non ero ufficialmente la sua mamma, anche se era già stato emesso il decreto afittivo .......ma se ti capita qualcosa nell'iter di completamento non hai valore esecutivo �ma essere mammamatta è caparbietà e forza x i nostri cuccioli e l'abbiamo spuntata, riuscendo a fare firmare i consensi sia alla tutrice oltre che noi genitori ......ma non può e non deve essere sempre una lotta contro chi dovrebbe tutelare questi figli e sostenere chi decide di prendersene cura