"Chiediti cosa faresti se fossi TU quel bambino"


"Caro Giudice,

 

chi ti scrive è una Famiglia aspirante accogliente... da 6 anni. 

Abbiamo imparato tanto in questi anni, siamo cresciuti, così come è cresciuta la voglia di accoglienza.
Abbiamo capito che i bambini sono TUTTI bambini anche chi sulla carta supera gli 8 anni.
Abbiamo capito cosa si può e non si può accogliere, nel bene del minore, affinché l'accoglienza sia per sempre.
Abbiamo capito che adozione e affido si fondono in nuove proposte e nuove idee, come per esempio il sine die.
Caro Giudice, ma tu hai idea di cosa siano 6 anni per i bambini che rimangono in comunità?
Noi abbiamo alle spalle 6 anni di continui colloqui, esami medici, relazioni sul lavoro, sul reddito, sulla casa, sulla famiglia, sui nonni, sui gatti.

 

Sai, caro Giudice, che ci hanno convocato ed abbiamo conosciuto in totale 9 giudici diversi di diverse Regioni?
Sai che abbiamo parlato con non sappiamo più quanti Servizi sociali?
Tutti ci dicono “quanto siete bravi, maturi, idonei... Ad avercene di famiglie così!” E sorpresa! CI SIAMO. ESISTIAMO.
Puoi immaginare quanto pesi il trascorrere dei giorni ad ogni bimbo che rimane in comunità?
Hai un numero concreto di bimbi affidati alle comunità del tuo distretto?
Caro Giudice, sai che gli Assessori alle Politiche Sociali dicono che sono alla ricerca disperata di famiglie accoglienti e non le trovano?
Sai che durante i corsi per abilitazione adozione i Servizi dicono che in Italia i bambini non ci sono?
Caro Giudice, sicuramente non tu, ma lo sai che alcuni tuoi colleghi nemmeno prendono in mano i fascicoli delle famiglie dichiarate ampiamente idonee dagli scaffali delle cancellerie adottive?
Sai Giudice, le chiacchiere stanno a zero.

 

Basta parlare, basta.
Ci sono i bambini che aspettano, che hanno diritto ad avere una casa, una cameretta, dei genitori che gli tengono la mano quando attraversano la strada, che li coccolano se stanno male, che li capiscano e hanno il delicato compito di prendersi tutto il loro dolore e tutta la loro fatica di aver vissuto il trauma di una famiglia disfunzionale, di botte, abusi, privazioni.

Questi bambini hanno diritto a diventare adulti equilibrati e felici.
Basta colloqui, basta convocazioni a vuoto.
Caro Giudice, metti mano ai mille fascicoli che hai nella tua cancelleria e metti mano ai mille bambini piazzati nelle comunità e fai quegli abbinamenti!
Servono i fatti, non le ennesime parole.
Caro Giudice, prenditi la responsabilità che ti è stata conferita e fai in modo che il Diritto di ogni bambino ad avere una famiglia non sia solo una frase fatta che ci fanno imparare a memoria durante i corsi.
Perché ti svelo un segreto: noi famiglie ci crediamo ancora. Crediamo ancora che sia vero il Diritto del Minore.
Caro Giudice, una comunità, una casa famiglia NON è una famiglia. Non puoi nasconderti dietro al fatto che siano al sicuro.
Prenditi le tue responsabilità, se i tuoi Servizi lavorano male, diglielo.
Se le famiglie che vorresti conoscere ci sono, chiamale e senti a che punto stanno, quali giudici hanno incontrato; chiamatevi da Tribunale a Tribunale, e scambiatevi le informazioni.
Dimezza i tempi. Non rimandare continuamente.

 

E quando trovi chi ti piace per quel bambino, FALLI INCONTRARE SUBITO.

 

Manda a casa il bambino in attesa delle vostre burocrazie perché non si può sentire che passano 9/12 mesi dall'abbinamento ad andare a casa.
Chiediti cosa faresti se fossi tu quel bambino. Come vivresti l'attesa? Quanti pianti ti faresti convinto che mai nessuno ti porterà a casa, una casa vera?
6 anni caro Giudice. 6 anni in cui un bimbo poteva essere a casa.
Grazie per l'attenzione”.

 

Una MammaMatta

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Commenti: 1
  • #1

    Genzina (venerdì, 29 dicembre 2023 06:04)

    Mi domando perché in Italia sia un collegio di giudici onorai (onore?) a poter decidere delle sorti di un bambino.