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...E vissero felici , contenti e..incasinati!

Io e mio marito da quando ci siamo conosciuti eravamo al corrente di dover combattere per poter avere un figlio.

 

L'amore che ci legava e continua a legarci ci ha fatto superare ogni ostacolo,abbiamo affrontato 4 tentativi di procreazione medicalmente assistita, di cui al primo tentativo rimasi subito incinta. La felicità era alle stelle e la decisione che qualsiasi problema avesse potuto avere lo avremmo tenuto ...purtroppo al terzo mese ci siamo sentiti dire “il cuore ha smesso di battere” per una patologia incompatibile con la vita, il mondo ci è crollato addosso...la nostra vita si è fermata in quel momento . Piano piano con il tempo ma soprattutto mano nella mano ci siamo rialzati e abbiamo ricominciato gli altri tentativi, altri tre, ma non sono andati come speravamo... al quarto tentativo, quando abbiamo visto il test negativo,in quel momento, abbiamo deciso che il nostro percorso di pma poteva terminare li'...

Abbiamo ripreso la nostra vita cominciando a pensare all’affido, non so perché non all’adozione, l’idea di aiutare un bambino e la sua famiglia ci sembrava sensata e utile.

Feci delle ricerche tramite internet e leggendo recensioni abbiamo trovato l’associazione M’aMa- Dalla Parte dei Bambini, più conosciuta come La Rete delle MammeMatte dove la prima cosa che mi colpì è stato leggere di persone che parlavano della schiettezza con il quale quest’associazione si rivolgeva alle coppie che chiedevano informazioni …

Fui informata di un corso in partenza ad aprile 2022 di preparazione all’affido decidemmo di iscriverci subito. La prima giornata di corso era di un incontro conoscitivo tramite videochiamata con il quale abbiamo avuto il piacere di conoscere Emilia Russo “presidente dell’associazione” ...ci siamo accorti subito che quel sentito dire era realtà...perché loro spiegano realmente cos’è l’affido e a che cosa si sta andando incontro, in quella videochiamata si parlò dell’esistenza di una bambina con patologia metabolica che aveva 18 mesi ...io feci subito la battuta “non possiamo prenderla prima di finire il corso?” lei mi disse subito di no anche perché dopo il corso ci saremmo dovuti interfacciare con i servizi sociali di zona …ci furono degli altri incontri dove abbiamo avuto il piacere di conoscere Karin Falconi, vicepresidente dell’associazione, anche lei ci ha aiutato, supportato e sopportato durante tutto il corso .

Al termine del corso avevamo le idee molto chiare e decidemmo di metterci subito in contatto con i servizi sociali, ci diedero appuntamento alla settimana successiva ...una vera gioia...facemmo diversi incontri con l’assistente sociale e psicologi fino al giorno che ci dissero “siete idonei vi iscriviamo al registro dei genitori affidatari” non potevamo crederci! Mi risuonava sempre in testa quella bimba di cui avevamo parlato decido di mandare un messaggio ad Emilia per chiedere se fosse già stata affidata ma per nostra gioia era ancora lì...forse ad aspettare noi...chi lo sa?...

Da quel giorno ci siamo messi in moto con servizi sociali grazie all’aiuto di Emilia, i giorni passavano e l’ansia cresceva ..(ed io tormentavo Emilia hahah per capire se c’era qualche novità), intanto continuavano le videochiamate con gli assistenti sociali, psicologi che seguivano la piccola perché giustamente volevano conoscerci per capire se fossimo idonei per lei...

Arrivato il giorno dell’ultima videochiamata dove eravamo tutti presenti ci diedero l’ok per andarla a conoscere, eravamo noi quelli “giusti”, ci stavano prepaarando tutta la documentazione per poterla accogliere.

Partimmo il giorno successivo per fare un semplice week end e da quel giorno ci siamo innamorati ….ancora di più. La domenica tornammo a casa con le lacrime perché non avremmo più voluto lasciarla ...ma dovevamo tornare per sistemare le ultime cose prima di affrontare un periodo con lei in casafamiglia. Il martedi successivo ero già sul treno per andare dalla piccola perché dovevo imparare a gestire i suoi bisogni, nella casa famiglia ho trovato delle persone meravigliose che ci hanno fatto sentire a casa e facenti parte della loro “pazza famiglia “per noi ormai una seconda famiglia, inoltre ci hanno aiutato a comprendere e gestire la Principessa . Dopo qualche giorno è arrivato mio marito e siamo rimasti fino a ché non è arrivato l’ok del tribunale. Eravamo ufficialmente i genitori affidatari …oggi sono 17 giorni che è a casa con noi riempie le nostre giornate e i nostri cuori di tanto amore.

Possiamo finalmente annunciare che grazie alle #MammeMatte siamo genitori di una bimba meravigliosa e non smetteremo mai di ringraziarle abbastanza .

Emilia e Karin siete delle persone meravigliose e grazie di cuore per tutto quello che fate difficile trovare delle associazioni con questa serietà, soprattutto per bambini con bisogni speciali…

Orgogliosa di essere una MammaMatta .

 

Precisazioni:

Seppur non normato l’affido che inizia come SineDie esiste ed è molto usato. Non parlarne, non preparare le famiglie, non formarle alla possibilità di accogliere un figlio che non è, legalmente figlio è pericoloso.

E’ importante Informare le famiglie che accogliere un bambino in affido SineDie significa far entrare in casa servizi, genitori biologici, Tribunali per i Minorenni e Tutori, significa quindi non poter decidere quasi niente, in autonomia, sul figlio che hai accolto.

Emilia Russo

 

 

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Commenti: 1
  • #1

    Catia (sabato, 06 agosto 2022 16:05)

    Bella esperienza. Questo è l'affidamento che conosco e riconosco come "Affidamento familiare" grazie di aver pubblicato questa esperienza.